Il progetto

La retorica del discorso pubblico ha importanti ripercussioni sulle decisioni di politica economica proposte dai diversi partiti, e assunte dal governo. Molto spesso, la retorica del discorso pubblico è profondamente condizionata dalla lettura prevalente dei fenomeni storici: essa influenza la cultura "alta" come quella popolare, si presta a una facile trasposizione nell'ambito della letteratura così come del cinema, condiziona i pregiudizi diffusi, contribuisce a formarne di nuovi o a consolidarne di esistenti. In questo senso, può costituire un fattore importante di resistenza al cambiamento. Per questa ragione, l'Istituto Bruno Leoni si è proposto di realizzare, grazie a un team guidato da Nicola Rossi, un lavoro storiografico di vasta portata, potenzialmente in grado di restituirci una lettura diversa della storia economica italiana dall'Unità ad oggi e, per questa via, una consapevolezza diversa della natura e della profondità dei problemi da affrontare e, dunque, delle strade da percorrere per superarli.

Obiettivi complessivi della ricerca

Il dibattito di politica economica finisce invariabilmente per ruotare intorno all’evoluzione del prodotto interno lordo e delle sue componenti. In larga misura, questo è un fatto inevitabile: le statistiche di contabilità nazionale si sono imposte, in tutto il mondo, come una fondamentale componente della discussione pubblica. Tuttavia, la contabilità nazionale ci dice poco su quello che potremmo chiamare il “dinamismo” di una economia (business dynamism).

Per “dinamismo imprenditoriale” si intende la capacità, dati i vincoli presenti, di allocare le risorse – sia che si tratti di capitale, quindi, di lavoro o di idee – in maniera efficiente, spostandole in ogni momento da impieghi meno produttivi a impieghi più produttivi. Per quanto in certa misura ogni storia d’impresa sia una storia “al singolare”, legata alle specificità del prodotto e alle caratteristiche individuali dell’imprenditore, la dinamica delle imprese – il processo di nascita, crescita, declino e scomparsa delle aziende (non diversamente dai movimenti della forza lavoro o dalla “dinamica” delle idee) – è una componente essenziale del dinamismo di una economia. L’evoluzione del prodotto interno lordo la riproduce solo indirettamente e spesso solo in ritardo. Poco o nulla ci dice, per usare altri termini, sulle radici della produttività.

In un Paese come l’Italia, la serie storica del PIL non rappresenta un elemento sufficiente per comprendere il declino del nostro Paese e, pertanto, per sviluppare la riflessione più appropriata per potere, eventualmente, invertire la rotta. Quali sono davvero le origini del ritardo italiano di questi ultimi decenni? Quali sono le dinamiche imprenditoriali che davvero hanno caratterizzato il cosiddetto “boom” nei primi anni del secondo dopoguerra? La capacità imprenditoriale dell’economia italiana è stata intaccata dalla crisi di questi ultimi anni così come forse lo fu in occasione della Grande Depressione? Quale il ruolo è giocato dai “nodi” principali (le città metropolitane) della rete che innerva una economia nella diffusione di fenomeni di dinamismo imprenditoriale?
A queste domande sarebbe possibile cercare di rispondere – traendone importanti lezioni per il presente e per il futuro – se si analizzassero con regolarità le informazioni già oggi disponibili e, contestualmente, se si disponesse di una banca dati di lungo periodo sulla dinamica delle imprese italiane.

Metodologia della ricerca

A far data dal 1910, è fatto obbligo alle Camere di commercio di registrare – nel cd. Registro ditte – le denunce di costituzione, modificazione e cessazione delle ditte, provvedendo d’ufficio in assenza di denuncia. Si tratta di informazioni disponibili online dal 1995 e su supporto cartaceo dal 1982: e, in larga misura, sepolte negli archivi delle singole Camere di commercio italiane per quanto riguarda l’intero settantennio precedente. Questo è quanto si evince, infatti, dalla Guida agli archivi storici delle Camere di commercio italiane preparata nel 1996 da Unioncamere con il supporto dell’Ufficio centrale per i beni archivistici del Ministero per i beni e le attività culturali. Ma questo è anche quanto è stato possibile osservare nella fase di avvio del presente progetto di ricerca.

Il progetto di ricerca si è pertanto proposto di:

  1. acquisire con regolarità, elaborare ed analizzare in tutti i suoi aspetti la banca dati Movimprese (http://www.infocamere.it/movimprese) al fine di offrire una informazione regolare e per quanto possibile completa circa il dinamismo dell’economia italiana;
  2. recuperare ed elaborare la ingente massa di dati presente negli Archivi storici delle Camere di Commercio, integrarli – se ed in quanto carenti – con moderne tecniche statistiche, e infine utilizzarli per il ripensamento della storia del Paese dall'Unità ad oggi, per un verso, e per altro verso per la valutazione su basi diverse delle strategie alternative per riportare il Paese su un sentiero di crescita sostenuta e stabile.

Una volta completato il lavoro, un database con queste caratteristiche costituirà un modello originale a livello internazionale senza mancare di avere un interesse locale molto pronunciato in quanto si tradurrà in ricostruzioni molto puntuali, a livello territoriale, del dinamismo economico del Paese. L’obiettivo è ovviamente molto ambizioso. Per trarre delle conclusioni preliminari ma affidabili circa il “dinamismo imprenditoriale” italiano dal 1910 e le sue tendenze più rilevanti abbiamo ritenuto possibile avviare una indagine già corposa focalizzandoci sui dati relativi a quattro città: Ancona, Milano, Roma e Torino a cui vorremmo aggiungere quanto prima Genova, Bologna, Bari e Palermo. La scelta di queste città deriva dal fatto che esse si prestano a rappresentare in maniera attendibile il grado e le principali tendenze del dinamismo imprenditoriale di tutto il territorio italiano. La natura peculiare – diffusa e spesso tutt’altro che confinata alle grandi aree metropolitane – della imprenditoria italiana suggerirebbe tuttavia di allargare quanto prima l’analisi, oltre i confini ristretti di questo campione.1

Stato della ricerca

Grazie a un generoso contributo privato, l’Istituto Bruno Leoni ha potuto avviare le attività di ricerca nel corso del mese di giugno 2016.

1. La fase iniziale del lavoro ha avuto come obbiettivo il recupero e l’elaborazione della ingente massa di dati presente negli Archivi storici della Camera di Commercio di Roma. Di seguito, una breve sintesi delle attività ad oggi svolte.

Camera di Commercio di Roma: A partire dalla fine di gennaio 2016, un gruppo di lavoro ha avviato la trascrizione su supporto informatico delle informazioni relative alla nati-mortalità di impresa contenute nell’Archivio storico della Camera di Commercio di Roma. Le caratteristiche del lavoro erano state concordate per tempo con i funzionari della Camera 2

Il lavoro si è concentrato, in particolare, sulle informazioni contenute nei Registri delle ditte e nei Registri delle società (consentendo, per inciso, di aggiornare sotto questo profilo le informazioni già contenute nella Guida agli archivi storici delle Camere di commercio italiane preparata nel 1996 da Unioncamere con il supporto dell’Ufficio centrale per i beni archivistici del Ministero per i beni e le attività culturali).

Nel caso del Registro delle ditte sono state digitalizzate le informazioni rilevanti per gli anni compresi fra il 1911 (primo anno di applicazione della l. 20 marzo 1910, no. 121) ed il 1924 e fra il 1948 ed il 1956. In particolare sono state trascritte le informazioni disponibili relative al nome della ditta, alla data e al numero di iscrizione della ditta nel Registro, alla sede, alla forma giuridica, al capitale sottoscritto e versato nel caso di società di persone o di capitali, alla attività svolta, alla motivazione della iscrizione ed ai rinvii (se presenti) ad altre iscrizioni precedenti o successive. Le stesse informazioni sono state poi integrate con l’indicazione dei codici Ateco 2007 relativi all’attività primaria della ditta e con un rinvio (laddove possibile) alla corrispondente iscrizione nel Registro delle Società. In totale sono state trascritte su supporto informatico oltre 80 mila registrazioni.

L’Archivio storico non comprende – a causa di un’alluvione – i Registri delle ditte relativi agli anni compresi fra il 1925 ed il 1948. Per quegli stessi anni sono peraltro disponibili informazioni sommarie presenti in registri secondari che consentiranno di ricostruire le principali tendenze. Il lavoro sul periodo 1925-1948 è in corso.

Nel caso, invece, del Registro delle società sono state trascritte su supporto informatico le informazioni relative agli anni compresi fra il 1895 (primo anno disponibile in Archivio) ed il 1919. In particolare, sono state trascritte le informazioni disponibili relative al nome della società, alla data di costituzione e di cessazione (se presente), alla data di iscrizione nel Registro delle società, alla sede, alla forma giuridica, al capitale sottoscritto e versato e all’oggetto sociale integrandole con i codici Ateco 2007 relativi all’attività primaria e (se presente) secondaria, con un calcolo della vita effettiva della società (se desumibile dalle informazioni disponibili) e con un rinvio (laddove possibile) alla corrispondente iscrizione nel Registro delle ditte. In totale sono state trascritte su supporto informatico circa 4 mila registrazioni. È in corso il lavoro di trascrizione delle registrazioni degli anni fra le due guerre.

Le informazioni così raccolte sono state controllate al fine di individuare eventuali errori di trascrizione e per dirimere eventuali dubbi sorti al momento della trascrizione e sono state poi oggetto di prime elaborazioni intese a disegnare la mappa della imprenditoria romana (e laziale) negli anni della cosiddetta prima globalizzazione e negli anni successivi fino all’avvento del fascismo e a computare, per lo stesso periodo, i tassi di natalità e mortalità delle imprese per forma giuridica e settore di attività.

Il programma di lavoro prevedeva che il lavoro di trascrizione delle informazioni contenute tanto nel Registro delle ditte quanto nel Registro delle società potesse essere completato entro i primi mesi del 2017. La mole di informazioni relative al periodo immediatamente successivo alla seconda guerra mondiale (quintupla rispetto al volume di informazioni presente nel primo quarto del secolo Ventesimo) ha peraltro rallentato considerevolmente i ritmi di trascrizione delle informazioni. A ciò si aggiunga che, per esigenze di riorganizzazione degli uffici Camerali, l’accesso all’archivio storico della Camera di Commercio di Roma è risultato meno agevole dall’autunno del 2017 all’estate del 2018.

2. Simultaneamente, è stato avviato il lavoro di indagine relativo agli Archivi storici di alcune selezionate Camere di Commercio. È importante segnalare che l’obbiettivo di fondo non è quello di un completo censimento bensì quello della costruzione di un campione significativo in grado di offrire una indicazione attendibile circa le principali dinamiche della nati-mortalità di impresa. La disponibilità di uno scanner professionale ha consentito di separare le fasi di digitalizzazione (da eseguirsi in loco) dalla fase di trascrizione delle informazioni (centralizzata a Roma) accelerando notevolmente i tempi di realizzazione della ricerca. Di seguito le principali informazioni ad oggi disponibili.

Camera di Commercio di Milano: l’Archivio storico della Camera di Commercio di Milano conserva sia il Registro delle ditte che il Registro delle società (con carenze possibili ma da accertare). Dopo un incontro con il responsabile dell’archivio 3 promosso dai vertici della Camera di Commercio di Milano, è stato definito un accordo per ottenere la digitalizzazione fotografica del Registro delle società ed il libero accesso a tutto il materiale inerente il Registro delle ditte. La relativa delibera della Giunta camerale è stata assunta in data 7 maggio 2017. Sul Registro delle società è già stato completato il lavoro di digitalizzazione fotografico. Ciò consente di svolgere una parte consistente del lavoro di data entry senza l’obbligo di recarsi in archivio. Per il Registro delle ditte è invece necessario procedere alla schedatura direttamente in archivio. Il materiale si trova presso un deposito ma la sua fruibilità non è comunque compromessa

Camera di Commercio di Torino: l’Archivio storico della Camera di Commercio di Torino conserva sia il Registro delle ditte che il Registro delle società, peraltro con alcune carenze dovute ad eventi bellici. L’Archivio è collocato presso un deposito situato nella cintura torinese. Dopo un incontro con i vertici della Camera di Commercio di Torino e con il responsabile dell’archivio, 4 sono stati definiti i termini di un accordo per ottenere il libero accesso a tutto il materiale inerente tanto il Registro delle ditte quanto il Registro delle società. La relativa delibera della Giunta camerale è stata assunta in data 14 marzo 2017.

Camera di Commercio di Ancona: l’Archivio della Camera di Commercio anconetana conserva sia il Registro delle ditte che il Registro delle società. Il primo consta di 412 volumi che coprono un arco temporale che va dal 1925 al 1980 con un totale di 85.907 società. Non sembrano esserci lacune e i registri si direbbero in ottimo stato. Altrettanto si può dire dei Registri delle società, che partono dal 1882 e sono, ovviamente, assai meno numerosi (meno di 100) e, se pur un po' malandati, sono comunque utilizzabili (pur segnalandosi significative carenze fra il 1883 ed il 1933). La digitalizzazione dell’Archivio della Camera di Commercio anconetana è attualmente in corso a cura della Fondazione Aristide Merloni.5

Camera di Commercio di Genova: Anche l’Archivio della Camera di Commercio genovese conserva sia il Registro delle ditte che il Registro delle società. Sono emerse però alcune criticità. In particolare, il Registro delle società sembra avere significative carenze fra il 1883 e il 1933. Il Registro delle ditte invece esiste dal 1911 ed in parte è stato anche digitalizzato, ma la sua evoluzione successiva sembra più problematica con lacune da valutare. La documentazione è comunque fruibile con limiti valutabili solo in loco. Vi è però una piena disponibilità dei funzionari dell’Archivio a supportare l’attività di ricerca.

Camera di Commercio di Bologna: A Bologna si presenta un problema peculiare. In sostanza sembra che l’archivio non conservi i registri ma bensì le singole schede d’iscrizione. Le schede precedono il registro, nel senso che il titolare della ditta che si iscriveva doveva compilare la scheda, dalla quale gli impiegati della Camera di Commercio ricavavano i dati che venivano riportati nel registro. Lavorare sulle schede potrebbe risultare più complicato e quindi bisognerà testare la fattibilità del lavoro in assenza del registro. La documentazione si trova in un deposito a Padova.

Camera di Commercio di Firenze: Nel caso di Firenze, l’alluvione del 1966 dovrebbe aver distrutto ogni forma di documentazione. Sono in corso accertamenti al proposito.

Camera di Commercio di Napoli: I Registri sono conservati dall’Archivio storico della Camera di Commercio che sembrerebbe non essere operativo. Si sta pianificando una visita in loco per valutare la natura della documentazione e la sua disponibilità.

Camera di Commercio di Bari: La documentazione storica della Camera di Commercio di Bari è stata depositata presso l’Archivio di Stato. Anche in questo caso si sta pianificando una visita in loco per valutare la natura della documentazione e la sua disponibilità.

Camera di Commercio di Palermo: Da Palermo al momento abbiamo avuto un riscontro negativo dall’Archivio di Stato, mentre va approfondita la ricerca presso la locale Camera di Commercio.

3. È stato avviato e ormai completato il lavoro di acquisizione e prima elaborazione delle informazioni dell’archivio Movimprese (disponibili su supporto informatico dal 1996 e cartaceo dal 1982 al 1995). 6
In particolare è stato affrontato il tema del collegamento fra le informazioni più recenti e quelle ricostruite a partire dalla documentazione presente negli Archivi storici delle Camere di Commercio, utilizzando i codici ATECO 2007 come modello di riferimento unitario della ricerca. L’archivio Movimprese – è liberamente disponibile nella omonima pagina di questo sito. .

1Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Nicola Rossi e Stefano Chianese. In tempi e modi diversi hanno partecipato al gruppo di lavoro Claudio Bianchi, Francesco Brunetti, Maria Giulia Cassinis, Andrea Celico, Michela Di Santo, Alessandro Fratarcangeli, Cristiano Giordano, Davide Giovannetti, Valeria Giuliani, Mariantonietta Iannella, Alessandro Lombardi, Alessio Loretucci, Lorenzo Matta, Francesca Ocello, Roberto Petrucci, Elena Stella, Sonia Vecchi, Alberto Volpiani e Sara Zippari.

2L’accordo con la Camera di Commercio di Roma prevede che al termine della operazione di trascrizione, il relativo supporto informatico venga consegnato alla Camera di Commercio di Roma ma da questa non possa essere trasmesso a terzi prima di un triennio. L’accordo prevede inoltre che il gruppo di lavoro si faccia carico di preparare un rapporto di sintesi sulle dinamiche di lungo periodo della nati-mortalità delle imprese nell’ambito territoriale della Camera di Commercio di Roma. Si ringraziano, per la preziosa collaborazione e la grande disponibilità la dott.ssa Barbara Cavalli della Camera di Commercio di Roma ed i funzionari incaricati della gestione dell’Archivio storico, dott.ssa Silvana Forte, dott. Luca Vallocchia e sig. Marco Esposito.

3Il dott. Luca Castiglioni che si ringrazia per la disponibilità.

4Il dott. Giuseppe Galliano che si ringrazia per la disponibilità.

5Il gruppo di lavoro è è coordinato dal prof. Donato Iacobucci.

6Il gruppo di lavoro è stato coordinato da Nicola Rossi e Stefano Chianese. In tempi e modi diversi hanno partecipato al gruppo di lavoro Stefano Alexitch, Francesco Diana, Anca Gaboreanu, Valeria Iardino, Roberto Leoni, Davide Lombardi, Lodovico Marchionni, Valerio Podrini, John Paton.

Ringraziamo inoltre per il sostegno
Ringraziamo inoltre UnionCamere e le Camere di Commercio di Ancona, Milano-Monza-Brianza-Lodi, Roma e Torino.